Formaggio di fossa di Sogliano DOP - 3°- 4° incontro

Durante il secondo incontro sul Formaggio di Fossa di Sogliano DOP, scopriamo le curiosità del territorio di provenienza e la degustazione con i piatti tipici della zona. 

La seconda serata seguirà il seguente svolgimento:
  • Il territorio del formaggio: storie, costumi e tradizioni
  • Degustazione con i piatti del territorio
L'appuntamento è nella consueta cornice de La Casa di Alti Formaggi, spazio appositamente allestito a Treviglio (BG) -  Via Roggia Vignola, 9.

 
Alla Casa di Alti Formaggi è protagonista la terra di Romagna.

Lapo De Carlo, giornalista, divulgatore
Questa sera andiamo a raccontare la Romagna partendo veramente dalle sue radici storiche, partendo addirittura dall’epoca preistorica, naturalmente non in due giorni purtroppo, perché poi faremo un percorso di duemila anni, arrivando ad oggi ma cercando di capire dove affonda le sue radici la cucina romagnola, la cucina che evidentemente è una cucina più contadina, bracciantile, è una cucina che nel corso degli ultimi 60 anni ha avuto un’evoluzione maggiore ma che fino al 1950/60 penso aveva legumi, minestre, non era una cucina elevata, era una cucina che in qualche modo doveva reinventarsi e per questo motivo è interessante capire l’intelligenza e l’autosufficienza, che è alla base della cucina romagnola, riusciva ad arrivare.
La Romagna è stata occupata per prima, intorno al 390, 383 per l’esattezza, dagli Umbri e dagli Etruschi, che poi hanno spostato il loro asse verso il Lazio, e sono arrivati i Celti, che sono rimasti in quella zona e hanno creato il dialetto romagnolo.
E venne la conquista di Roma, giunsero i Goti e i Bizantini. Via via nei secoli la Romagna seguì le tormentate vicende della nostra Penisola, fino all’Unità d’Italia. Ed è proprio nel clima post-unitario che vede la luce un libro cardine per la cucina italiana, il cui autore è un illustre figlio di Romagna: Pellegrino Artusi, nato a Forlimpopoli.
Pellegrino Artusi fa questo libro dedicato alla cucina italiana, cercando poi di dare istruzioni che poi diventeranno per tanti anni un elemento fondamentale, ancora oggi utilizzato. Pellegrino Artusi raccontava molto sui romagnoli, raccontava molto della cucina che era per lo più legata alla classe borghese. La cucina romagnola è una cucina contadina, è una cucina arrangiata, una cucina bracciantile, basata su pochi elementi, legumi, cereali, il pollame, la carne da cortile. Poi arrivava la domenica, dove chiaramente arrivavano altri tipi di alimenti.


Speaker
Piatti della domenica che hanno dato vita al meraviglioso mondo della sfoglia e delle paste ripiene.
I Caplèt, il cappelletto è il re della tavola romagnola, e se il cappelletto è il re, la regina della gastronomia di questa terra è la piadina. Piadina con l’immancabile Squacquerone, lo street food per antonomasia, una doppia eccellenza con la denominazione di origine protetta.

 
La Casa di Alti Formaggi ospita e presenta oggi alcune delle eccellenze enogastronomiche di Romagna.

Luigi Giambarini, Maestro Assaggiatore ONAF
Stasera vediamo il formaggio fresco per eccellenza di Romagna, cioè lo Squacquerone. Andremo a fondo sullo Squacquerone che non sarà ovviamente da solo, perché la Romagna evoca SanGiovese, evoca affettati, salumi, salami, piadina, e ci sarà tutto questo.
Il nostro Squacquerone ha una bellissima maturazione da 1 a 4 giorni. Ma come viene fatta questa maturazione? In un ambiente molto fresco. Lo assaggiamo così, lo portiamo prima al naso, andiamo a sentire gli odori, sono delicatissimi. Quando lo mettiamo in bocca, abbiamo una componente dolcissima con una punta acidula veramente delicata e la freschezza vi dà voglia di continuare a mangiarlo. Poi chiaramente la morte sua è la piadina.


speaker
Accompagnano la piadina anche il lardo e i salumi di mora romagnola.
Uno è il salame, l’altro si chiama Boscone, tipo salsiccina con una colorazione diversa. Sono dolciastri, perché il tanto grasso li rende dolci.
I prodotti tipici gustati finora beneficiano di una speciale sapidità dovuta all’utilizzo in produzione del sale dolce delle saline di Cervia.
Il sale viene lavato con un’acqua che si chiama “Acqua madre”, è un’acqua ad alta salinità, molto più del mare e non viene assolutamente trattato chimicamente, quindi è integrale proprio per quello.
E il prossimo assaggio è l’olio di Brisighella, un territorio che grazie alla composizione del terreno e ai venti favorevoli, si è scoperto eccezionalmente vocato l’ulivo, con cui l’olio DOP viene prodotto secondo un rigoroso disciplinare.
Ci sono due odori preponderanti che sono il pomodoro e il carciofo. Assaggiamo: in bocca lascia un retrogusto amaro e leggermente pizzica. Questo retrogusto amaro è proprio la sua caratteristica.
Il vino romagnolo per definizione conclude la serata.


Luigi Giambarini, Maestro Assaggiatore ONAF
Abbiamo il Sangiovese di Romagna DOC, abbiamo il Superiore e abbiamo anche quello della zona di Brisighella, il Riserva.

speaker
La serata si conclude con la conferma che “la Romagna è un posto dove ti senti bene”
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I nostri Amici

Lapo De Carlo - Giornalista
Lapo De Carlo - Giornalista

Giornalista e conduttore radiofonico, tra i suoi tanti progetti Lapo de Carlo ha collaborato con la Mondadori scrivendo per le riviste Cosmopolitan e Donna Moderna
Lapo de Carlo è anche docente universitario ed esperto di comunicazione efficace e public speaking, ma anche presentatore di eventi, sfilate e show televisivi presso tv private.