casciotta d'urbino

DI CASCIOTTA CE N’È UNA SOLA…

La vera “Casciotta d’Urbino” è prodotta nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino, secondo tecniche casearie di radici antiche, consolidate nei secoli, rigidamente regolamentate. Il primo Disciplinare venne formalizzato con decreto del Presidente della Repubblica del 30 marzo 1982, che ne riconobbe la specifica D.O. Tale Disciplinare è stato integrato e modificato con la Denominazione di Origine Protetta, D.O.P., tuttora vigente. 

La D.O.P. sancisce che la “Casciotta d’Urbino” è un prodotto le cui caratteristiche organolettiche e merceologiche derivano prevalentemente dalle condizioni ambientali e dalle consuetudini di fabbricazione esistenti nella zona di produzione.

La D.O.P. è riservata solo al prodotto in possesso di tutti i requisiti che gli offrono una peculiare connotazione: la “Casciotta d’Urbino” è formaggio grasso a pasta semicotta, ottenuto con latte di pecora intero in misura variabile da un minimo del 70 ad un massimo dell’80%, e di latte di vacca intero per il restante 20-30% proveniente da due mungiture giornaliere. Il latte è coagulato ad una temperatura di 35°C circa con caglio liquido e/o in polvere. Il formaggio viene sottoposto ad una pressatura manuale con tecnica caratteristica, in stampi idonei. La salatura viene effettuata a secco, ovvero alternando la salamoia alla salatura a secco. Il periodo di maturazione previsto è di 20-30 giorni in ambienti a temperatura di 10-14°C e con umidità di 80-90%. È usato come formaggio da tavola.

 
Frutto di una lavorazione tradizionale e simbolo dell’area di Pesaro e Urbino, la Casciotta d’Urbino è il primo prodotto caseario ad aver conquistato la certificazione DOP. Tra i formaggi più tipici e antichi d'Italia - le sue origini risalgono attorno al '500, Michelangelo ne era un estimatore - nasce da una miscela di latte ovino (70-80%) e di latte vaccino (20-30%). 

Si dice porti il nome con la lettera “s” per un errore di trascrizione di un impiegato ministeriale, ma questa storpiatura le permette di differenziarsi dalle altre Caciotte della zona.

È un formaggio da tavola che può essere condito con olio d’oliva, erbe aromatiche e pepe. Ottimo con la polenta, ma anche con verdure fresche, olive ascolane, frutta fresca o secca. Adatto per accompagnare aperitivi, si accosta a mieli e marmellate. Predilige vini bianchi giovani come il Bianchello del Metauro ma anche alcuni rosati.
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