I Consorzi a Stresa 60 anni dopo la storica convenzione

31/05/2011

La convenzione ha rappresentato la posa della prima pietra per l’emanazione delle normative nazionali e comunitarie di tutela e valorizzazione dei formaggi e, altresì, di tutti gli altri prodotti agroalimentari.

Domani, 1° giugno cadrà una ricorrenza che ricorda una tappa storica per i formaggi DOP europei. A Stresa sarà infatti celebrato il 60° anniversario della stipula della “Convenzione Internazionale sull’uso delle designazioni di origine e delle denominazioni dei formaggi”, meglio conosciuta come “Convenzione di Stresa”. Tale Convenzione fu firmata proprio nella cittadina piemontese il 1° giugno del 1951 da Italia, Austria, Danimarca, Francia, Norvegia, Svezia e Svizzera, per impegnarsi a riconoscere e tutelare reciprocamente, nei rispettivi territori nazionali, alcune denominazioni dei formaggi.

Fu questa una tappa fondamentale poiché determinò l’emanazione delle normative nazionali di tutela e valorizzazione dei formaggi - la legge n. 125 del 1954 sui formaggi a denominazione di origine per l'Italia – ma soprattutto ha attivato un più ampio processo che ha portato poi al Regolamento CE n. 2081/92, riguardante tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP.

Afidop, l'Associazione dei Formaggi Italiani DOP, celebrerà questa importante ricorrenza proprio a Stresa, chiamando a raccolta i rappresentanti delle associazioni dei produttori dei formaggi, italiani ed esteri, che furono riconosciuti e protetti attraverso la Convenzione, nonché i delegati dei Paesi firmatari e le massime rappresentanze delle Autorità governative e parlamentari nazionali e Comunitarie.

La Convenzione ha regolato per decenni gli scambi commerciali con la Svizzera e senza la quale non ci sarebbe il Regolamento comunitario sulle DOP. Infatti, la ricerca di una protezione delle denominazioni d'origine per i Paesi membri dell'Unione Europea è stata ricercata dai Consorzi come evoluzione naturale della Convenzione di Stresa, per estendere il riconoscimento delle denominazioni alla realtà comunitaria, sempre più aperta a nuovi Paesi membri. Questo costante impegno per ottenere quadri legali di protezione internazionale ha rappresentato un grande traguardo per i Consorzi di Tutela, come hanno poi dimostrato le decisioni della Corte di giustizia europea e diverse decisioni di Tribunali nazionali dell'Unione Europea.
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