Lavorare insieme per superare la crisi

06/07/2009

La criticità del comparto è ormai da oltre un anno riscontrabile in maniera evidente.
Costi di produzione e prezzi di vendita sono costantemente disallineati.

Il produttore della materia prima è alla ricerca di una conferma dai trasformatori che il frutto del suo lavoro meriti un’adeguata remunerazione. Il trasformatore, anche chi opera nel mondo delle DOP, trova allettanti offerte di materia prima (latte nazionale e certificato) a prezzi spesso irrisori, allineati a quelli relativi a latte di provenienza estera. Ed egli si trova, sempre più spesso, a tradire la trasformazione in prodotti di qualità a vantaggio di produzioni generiche.
La distribuzione, tranne qualche isolato caso, cerca di mantenere i propri margini, ribaltando le proprie difficoltà sui fornitori, sempre in lotta fra di loro anche con modalità commerciali impersonali (aste on line), il cui vero ed unico riferimento è il prezzo.
Il consumatore, ignaro di questa situazione ma ben cognito dei propri problemi per arrivare alla fine del mese, si ritrova a preferire, magari anche controvoglia ma sempre più spesso, prodotti da prezzo.
Bene ha fatto il Ministro a sollecitare il contributo e la condivisione di tutti gli attori della filiera, proponendo una serie di misure per il settore.
E’ necessario certamente condividere con l’Unione Europea lo stato di crisi, ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia trasforma il 50% del proprio latte a prodotti DOP, il cui fondamento è, spesso, la piccola azienda che, oltre che produrre latte, mantiene un importante ruolo per la salvaguardia del territorio. Negli anni il loro numero si è sempre più assottigliato e non sarebbe proprio questo il momento storico ideale per una ulteriore riduzione. Il mercato non deve, quindi, essere il solo elemento discriminante, in particolare per le zone rurali interne e per la montagna.
Sarebbe importante, poi, conseguire un’unica regia per il mercato estero e riuscire, finalmente, a proporre un’immagine unitaria del MADE IN ITALY, raccogliendo il patrimonio di valore che tale definizione ha ormai consolidato in tutto il mondo, anche nel settore dell’alimentazione.
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