Estate, tempo di meloni. La disfida

11/06/2018

La disfida dei meloni, che si terrà il prossimo 11 giugno 2018, alle ore 18, presso La Casa di Alti Formaggi, spazio appositamente allestito a Treviglio (BG) -  Via Roggia Vignola, 9 – non sarà solo un confronto tra questi due straordinari frutti, ma anche una sfida di abbinamenti con Taleggio, Salva Cremasco e Provolone Valpadana.
Maurizio Ferrari, giornalista L’Eco di Bergamo
Questa sera è una sera un po’ sui generis perché il grande protagonista, insieme ai nostri formaggi, è il melone. Due categorie di melone particolarissimi e molto diversi tra di loro. Un melone più da tavola, uno dei meloni più importanti d’Italia, fa parte dell’unica IGP italiana sul melone che è quella di Casteldidone nel cremonese, attaccato alla provincia di Mantova, che verrà abbinato non solo ai nostri formaggi ma anche a salumi e ad altre specialità, e poi c’è il melone di Calvenzano, Presidio Slow Food da poco tempo, e soprattutto utilizzato come ingrediente per liquori, per composte, per mostarde, per dolci, ed è un melone altrettanto straordinario. Credo che avremo da divertirci.
Speaker 42’’
Due prodotti del territorio, due storie da raccontare.


speaker
Due prodotti del territorio, due storie da raccontare.
Vincenzo Bozzetti, Tecnico caseario, giornalista e divulgatore
Melone di Casteldidone presenta un po’ la fase di evoluzione e di trasformazione dell’agricoltura, che finisce con la produzione del latte, perché la dimensione aziendale non era tale da poter sviluppare grandi stalle, per cui le risorse umane erano impegnate in questa nuova coltivazione che era il melone. Arriva un pioniere, un certo Sanguanini, ben presto emulato dagli altri concittadini, questo succede negli anni Sessanti fino a quando poi si è trasformato ed è diventato un modello economico vero e proprio.
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Negli ultimi anni i produttori come il casteldidonese Massimo Perini riuniscono le forze e si organizzano nel Consorzio del Melone Mantovano I.G.P.
Massimo Perini, produttore del Consorzio del Melone Mantovano I.G.P.
Il Consorzio comprende tutta la provincia di Mantova, la zona cremonese in particolare Casteldidone, parte della provincia di Bologna e della provincia di Ferrara. Questo è stato sufficiente per ottenere la certificazione, raggiungendo anche mercati esteri.
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Scopriamo ora il melone di Calvenzano, una piccola produzione locale e una varietà tutelata come Presidio Slow Food.
Fabrizio Messaggi, Coordinatore Cooperativa Agricola Calvenzano
Il melone di Calvenzano ha una pezzatura piuttosto grande, arriva a pesare anche 4-5 kg, una scorza molto rugosa e, diciamo, ha un profumo intenso ma non ha un alto grado zuccherino. Negli anni Sessanta-Settanta ha rischiato di scomparire soppiantato da delle varietà più dolci, più precoci e anche più piccole. Da qualche anno abbiamo ripreso la coltivazione, abbiamo dei buoni risultati, siamo più che altro dedicati alla trasformazione di questo prodotto che comunque utilizziamo anche fresco. Tra poco inizierà la stagione, da luglio inizia la stagione del nostro melone, speriamo che sia una buona stagione.
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E adesso la degustazione del Melone di Casteldidone con i salumi del territorio e con il Taleggio, Salva Cremasco e Provolone Valpadana, le tre DOP della Casa di Alti Formaggi.
Massimo Perini, produttore del Consorzio del Melone Mantovano I.G.P.
L’abbinamento che io propongo è un abbinamento sicuramente innovativo però è basato su un concetto, diciamo, antico, che è la sinergia tra il dolce e il salato.
Quando ci mettete vicino il Taleggio, il Taleggio è adesivo in bocca, per cui l’aromaticità che sta in bocca viene pulita dal melone. Con l’altro pezzettino andiamo sul Salva, avete sentito la pienezza dell’aroma, l’esuberanza dell’aroma del Salva e questa leggera gessosità con il melone riesce a trovare la sua energia.


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L’ultimo assaggio è con il Provolone Valpadana DOP.
Massimo Perini, produttore del Consorzio del Melone Mantovano I.G.P.
A chi piace il Provolone piccante preferisce mettere prima il Provolone. A chi piace meno saporito, meno intenso, meno piccante, vale la pena che si prepari in bocca il melone.
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Le numerose differenze tra i due meloni riguardano anche le stagionalità, limitata all’una e a quella di Calvenzano. Per questo degustiamo quest’ultimo sotto forma di liquore, ingrediente anche di uno squisito dolce, appositamente preparato per la serata.
Da una parte il melone di Calvenzano, celebre per tutto l’indotto legato alla sua trasformazione: dalle senapate, ai liquori, ai gelati ed alle composte, dalla storia gloriosa e diventato di recente presidio Slow food.

Dall’altra il melone di Casteldidone IGP, prodotto in un territorio al confine tra Cremona e Mantova, con storiche citazioni in affreschi che risalgono al 1600/1700, dal gusto zuccherino e dalle inconfondibili sembianze, che abbina alla tradizione l’innovazione della gamma varietale e delle tecniche colturali.

Il melone, le cui origini risultano tutt’ora incerte (Asia e/o Africa), è considerato un frutto molto gustoso e dissetante, grazie all’alto contenuto di acqua. In tavola viene abbinato al prosciutto crudo e rappresenta un ottimo e poco calorico antipasto.

A raccontare le caratteristiche di questo prodotto della terra saranno i protagonisti stessi dei due territori, anche questa volta intervistati dal giornalista e esperto di cultura gastronomica Maurizio Ferrari.

Grazie al ritorno a Treviglio di un caro amico di Alti Formaggi, la serata vedrà il lancio di inediti abbinamenti con i nostri formaggi presentati da Vincenzo Bozzetti, che intratterrà i presenti con il caratteristico stile scanzonato e non si sottrarrà alle inevitabili curiosità del pubblico.

“All’imprenditore agricolo, che valorizza prodotti del territorio, grazie alla generosità della terra, al calore del sole ed alla ricerca della qualità, riconosciamo la passione che anima il casaro di fronte al latte che viene trasformato in formaggio – riferisce Gianluigi Bonaventi, Presidente di Alti Formaggi – e, quindi, l’incontro di stasera sarà certamente stuzzicante e ricco di contenuti”.
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I nostri Amici

Maurizio Ferrari - Giornalista
Maurizio Ferrari - Giornalista

Maurizio Ferrari, astigiano ma bergamasco d’adozione, si è laureato a Torino in Lettere moderne ed è giornalista professionista dal 1995. Dopo le collaborazioni nei settimanali della sua città e a La Stampa, è stato corrispondente per la redazione torinese di Repubblica.

Nicoletta Grande
Nicoletta Grande

Nicoletta Grande Interior Designer entra a far parte del mondo della ristorazione sia con la progettazione che con la gestione di un noto franchising milanese.